Il tema della cultura del mangiare, intesa non soltanto come il mero atto per la sopravvivenza, ma come un vero e proprio rito, un momento di convivenza e piacere già diffuso ai tempi dell'antica Roma. La percezione del cibo affrontata con Enrico Grassi (neurologo), di metabolismo con Alfredoe Quinones (medico internista), di evoluzione del gusto dai Romani ad oggi con Eleonora Agostinelli (insegnante e latinista), di marketing con Dino Martelli (imprenditore) che ha fatto della qualità il punto forza per la distribuzione mondiale di un prodotto tipicamente italiano: la pasta. È evidente che il cibo ha uno stretto legame con il nostro organismo per questo è interessante scoprire quali meccanismi stanno alla base del processo che si attiva a contatto con i sensi. Già nel 1700 Jean Anthelme Brillant-Savarin, politico e gastronomo francese, si riferiva al sapore come percezione combinata di gusto ed odore. Scrisse: "per conto mio, non soltanto sono persuaso che, senza la partecipazione dell'odorato, non esiste assaporamento completo, ma sono anche tentato di credere che l'odorato ed il gusto formino un solo senso". La scoperta di nuovi territori e il dominio di essi per la ricerca di nuovi sapori ed il commercio di questi, ha segnato la storia dell'uomo, dagli antichi romani ai nostri tempi. L'olfatto, senso ritenuto di secondo livello, è stato rivalutato nell'ottica della determinazione del sapore per i cibi. In particolare, l'olfatto retronasale, che a differenza dell'ortonasale nasce all'interno della bocca, ed è in stretto contatto con il gusto ed il tatto, sembra avere un ruolo dominante nell'apprezzamento del cibo. A conclusione della giornata una dimostrazione gastronomica a firma dello chef Michele Martinelli racconta delle sensazioni provate nella creazione e preparazione di un piatto.