Gli Incontri nell’Atrio dedicano il quarto appuntamento a far luce su due aspetti della medicina moderna alla ricerca di quelle sinergie che garantiscono il corretto raggiungimento dello stato di salute come “equilibrio armonico, fisico e psichico, dinamicamente integrato nell’ambiente naturale e sociale in cui il soggetto/paziente si relaziona”. L’evoluzione della medicina cui si è assistito negli ultimi cinquant’ anni, parallelamente all’incessante progresso tecnologico, impone una riflessione sugli scopi della pratica medica. È indubbio che le innovazioni tecnologiche hanno determinato vere e proprie rivoluzioni nella ricerca scientifica e nella pratica clinica, con reali benefici a carico della salute collettiva. Basti pensare alla robotica chirurgica, riabilitativa, prostetica, che rappresentano attualmente settore di avanguardia. Tuttavia è altrettanto vero che “l’eccesso tecnologico” può rappresentare un limite importante, nel momento in cui l’attenzione del medico si sposti dal disagio del paziente alla macchina misuratrice. La medicina “tradizionale” è sempre più parcellizzata in branche ultraspecialistiche che si occupano, fin nei più intimi dettagli strutturali e molecolari, delle alterazioni degli organi ed apparati sede del processo morboso, perdendo talvolta di vista il paziente inteso come persona, con le sue ansie, i suoi timori, le sue aspettative. Pertanto, spinta tecnologica e necessità di ritornare ad una dimensione “più a misura d’uomo” rappresentano forze non sempre convergenti sul palcoscenico della medicina moderna In questo contesto ha trovato spazio crescente la Medicina Integrativa, in cui viene enfatizzato il concetto di “paziente al centro” secondo una dimensione filosofica e bio-psico-socio-spirituale. Evidenze scientifiche indicano come alcuni approcci non convenzionali, quali la meditazione, la musica, la cromoterapia possano svolgere un ruolo complementare e sinergico ai trattamenti convenzionali chirurgici e farmacologici nel salvaguardare la salute dell'individuo. Pure nella loro diversità e notevole eterogeneità, queste discipline presentano un approccio globale alla persona teso al miglioramento della qualità della vita. Tutto ciò è in sintonia con la definizione che l’Organizzazione Mondiale della Sanità della Salute: “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto in un’assenza di malattia”.