Oltre 5,9 miliardi di persone ogni giorno «conversano, discutono, si innamorano, litigano, si feriscono» online. Internet non è più un luogo virtuale: dal buio della propria stanza o da una spiaggia, ha defisicalizzato le relazioni, avvicinandoci e allontanandoci allo stesso tempo. Per indagare il lato oscuro di questa quotidianità digitale, l’Istituto di Fisiologia Clinica ha ideato l’installazione BlurM3Not 2024, realizzata con Sheldon.studio e presentata nei T-Tour dell’Internet Festival 2024.
Mostra a Capannori: dal 30 maggio al 14 giugno
A partire dal 30 maggio (giorno dell’inaugurazione) e fino al 14 giugno 2025, l’installazione sarà visitabile presso il Museo Athena di Capannori. La mostra è ospitata in concomitanza con l’avvio dei lavori per la definizione del Patto di Comunità sull’Educazione al Digitale, rappresentando così un importante strumento di riflessione per cittadini, educatori e istituzioni.
Dati che parlano agli adolescenti (e non solo)
Il cuore dell’esperienza sono i risultati di ESPAD®Italia 2023 (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), indagine che ha coinvolto 12.225 studenti fra i 15 e i 19 anni in tutto il Paese. Da quei numeri nascono tre percorsi interattivi dedicati ad altrettanti fenomeni digitali:
- Ghosting – sparire all’improvviso interrompendo ogni comunicazione;
- Phubbing – ignorare chi ci sta accanto preferendo lo smartphone;
- Loot box – meccanismi di gioco che avvicinano al micro-gambling.
Arte anacronistica e realtà aumentata
Per stimolare la riflessione, l’équipe IFC ha chiesto all’Intelligenza Artificiale di generare quattro scenari pittorici «fuori dal tempo», poi trasformati in tele fisiche da una pittrice professionista. Ogni quadro include:
- una didascalia ingaggiante;
- un QR code che, inquadrato dallo smartphone, trasforma il device in una lente di realtà aumentata e sblocca una sfida gamificata: due domande rapide sul tema (formati multimediali e quiz diversi per ciascun fenomeno).
Le risposte dei visitatori alimentano, in tempo reale, un maxischermo che visualizza le loro percezioni, generando «dati che parlano di dati».
Perché BlurM3Not
Il progetto nasce dall’impegno dell’IFC-CNR nel promuovere la salute digitale — un’area di ricerca che esamina l’impatto psicologico e sociale delle tecnologie con l’obiettivo di offrire strumenti di prevenzione e consapevolezza a scuole, famiglie e decisori politici.