Capitalizzando la precedente esperienza del progetto InGene, finanziato sul Bando FAS Salute 2014 di Regione Toscana, ha recentemente preso avvio il nuovo progetto InGene 2.0, ottenendo un finanziamento all’interno del Bando Ricerca Salute 2018 – “Bando pubblico regionale per progetti di ricerca e sviluppo mirati al sostegno ai processi di innovazione clinica e organizzativa del Servizio Sanitario Regionale” (Decreto n. 15397 del 26-09-2018) di Regione Toscana, grazie ad un punteggio di 98/100, che lo ha collocato al secondo posto, a pari merito con altre 5 proposte, nella graduatoria assoluta sulla Linea 1.
Il progetto InGene 2.0, facendo uso di strumenti hardware e software innovativi, e mettendo a fattor comune l’esperienza proveniente da un team multidisciplinare di professionisti (medici, clinici, terapisti, ecc.), nonché varie sorgenti di dati, mediante l’ausilio di metodi per l'analisi dei Big Data, compresi gli strumenti Machine e Deep Learning, mira a:
- diffondere le metodologie sviluppate nel precedente progetto InGene a diversi centri clinici su tutto il territorio regionale toscano (Aziende Ospedaliere Universitarie di Pisa, Careggi e Siena);
- estendere lo studio a un gruppo più ampio di patologie neuromuscolari, identificando similarità e differenze esistenti non solo tra i pazienti con la stessa malattia ma anche tra patologie diverse;
- aumentare l'affidabilità diagnostica e terapeutica in diverse patologie neuromuscolari utilizzando algoritmi personalizzati basati sull'interazione di più fonti di dati con le “omiche”;
- porre le basi per la traslazione di questo approccio al sistema sanitario regionale e nazionale.
InGene 2.0, della durata di 30 mesi, ha preso avvio il 4 agosto 2020 e vede coinvolti enti di ricerca quali l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa (ente capofila), sotto il coordinamento del Dott. Raffaele Conte e l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, centri di eccellenza medica nel campo delle patologie neuromuscolari quali l’IRCCS Fondazione Stella Maris, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, nonché centri clinici extra-regionali come l’IRCCS Ospedale San Camillo Venezia Lido e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Supportano il progetto anche due associazioni di pazienti: UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e Parent Project onlus, associazione di genitori di pazienti con Distrofia di Duchenne e Becker, in Italia dal 1996.